venerdì 1 marzo 2013

LESSON NUMBER ONE

Ieri pomeriggio, di ritorno dall'asilo, io e Martino ci dirigevamo verso la macchina per andare a prendere dalla nonna Piccolo P. e il suo inseparabile amico Virus (detto anche Vairus, quello che si è piazzato a casa nostra da Dicembre e va e viene come gli pare, quello che sicuramente riceve mazzette dalla fabbrica di Napisan, quello che ti coglie sempre in fallo perchè non hai mai patate-carote-e-crema-di-riso quando servono , quello che, povero illuso, si è messo d'accordo con la pediatra nel vano tentativo di far dimagrire il cicciottello. Sì insomma QUELLO).

Lungo il marciapiede un anziano signore vede il mio nanetto e, camminandoci incontro, inizia a ravanare nella gigante tasca laterale del suo giaccone... 

Ecco, vuole dargli una caramella.

Inizio a pensare velocissimamente: se ci mette così tanto a trovarla cosa ci sarà mai in quella tasca? Dunque vediamo, per prima cosa un fazzoletto di stoffa usato e riposto a pallottola, ed è molto probabile che non sia fresco di giornata, poi monete, sicuro, non esiste uomo che non tenga sempre perennemente delle monete in tasca solo per il gusto di farle tintinnare negli ingranaggi della lavatrice, poi mentine sfuse del dopoguerra, scontrini del pane, hummm... briciole di pane... mmmh..
-Eccolo trovato! Esclama il signore e mostra un cioccolatino che aveva tutta l'aria di essersi sciolto e risolidificato più e più volte.
-Ooh signore la ringrazio ma non possiamo accettarlo, vede lui ha mal di pancia...
(Sì lo so sono una brutta persona)
L'anziano insiste ma noi stiamo già attraversando la strada e io continuo a dire Davvero è molto gentile ma non sta tanto bene...

...Oooh non sto tanto beeene, ho mal di panciaaa ueeeh!!!

Scusa??!! Martino inizia a frignare; avendo appena scoperto di avere un malessere fulminante non si da pace, proprio non se lo aspettava.
Un attimo. 
E se mi fossi sbagliata? E se invece di un futuro cantante e musicista lui fosse innatamente portato per la recitazione? Insomma, non rimaniamo indifferenti di fronte all'immediata capacità di immedesimazione nella parte, senza bisogno di un attimo di concentrazione...
O forse si tratta solamente di un incondizionato atto di fiducia nella mamma... Uff...

Ok, una volta arrivati alla macchina, spiego a Martino che non è vero che ha mal di pancia, ho detto una bugia!
BUGIAAA brillano gli occhi del nano buffo... 
NOO, Martino, le bugie non si dicono! Vedi l'ho detta solo perchè è molto importante che tu sappia che

Lesson number one:

 Non si accettano caramelle dagli sconosciuti (neanche cioccolatini) 

-Solo banconote, avrei voluto aggiungere-

Ma io lo conosco quel signore - No non è vero - Sii me lo ricordo. 

Bugia.

Ecco ho fatto un pasticcio. Tre anni sono troppo pochi per approfondire il concetto di "bugia cattiva" e "bugia a fin di bene" (quella a suo tempo sarà la lesson number two or three, ci penserò).
L'importante è che almeno per questa volta un millesimo di concetto gli sia passato in zucca.

Suvvia, amore della mamma, tanto lo sai che se proprio non puoi prendere il cioccolatino dallo sconosciuto, c'è sempre la nonna a casa che ti aspetta con un mega stra mega wafer gigante ricoperto da un centimetro di cioccolato e accompagnato da un litro di succo per cacciarlo giù il più in fretta possibile.

E fu solo così che tutto passò, i dubbi irrisolti e il mal di pancia immaginario.


P.S.  Sì lo so, è molto probabile che sul quel marciapiede stia ancora passeggiando quell'innocuo anziano signore, stingendo tra le mani il suo cioccolatino (io l'avevo detto che aveva mutato stato altre volte), nell'attesa che qualche bambino, un po' meno diffidente, alla fine lo accetti e ricambi il suo cordiale sorriso.

P.P.S.  Io brutta brutta persona.




1 commento:

  1. Tu saggia, saggia madre. E chissene. Ai bambini sconosciuti non si offre nulla. Che potrebbero essere allergici. Per dire.

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